Recensione Dragon Age : Origins

Dragon Age.Dopo più di un decennio passato nella totale rassegnazione alla speranza di rivedere in commercio un Titolo che almeno somigliasse alla mitica saga di “Baldur’s Gate” (solo discretamente ripresa con “Ice Wind Dale”) ecco che a sorpresa esce “Dragon Age : Origins” della EA, neanche troppo pubblicizzato forse a causa del calo di preferenze ludiche che vertono sui Giochi di Ruolo, forse perché richiede una certa base di conoscenza del genere, oppure anche dovuto al prezzo di lancio non proprio accessibile a tutti (ma ormai a mesi di distanza la cifra si è notevolmente ridimensionata).

Già nei primissimi minuti di gioco mi sono vergognato di come con tanta facilità ho “tradito” quella che sembrava una consolidata fede verso “Imoen”, “Minsc” e gli altri protagonisti Balduriani, valorizzando questi ultimi come fossero un chilo d’oro e paragonandoli poi al Titolo della EA che identificavo come cento chili di diamanti…


Nel Video una delle prime missioni con il mago del bellissimo Dragon Age Origins.

Lo stile grafico ricorda lontanamente quello di “Never Winter Nights”, e dico lontanamente perché con gli anni i supporti grafici hanno subìto un’evoluzione tale da permettere delle chicche davvero impressionanti; e sotto questo punto di vista Dragon Age fa veramente la sua bella figura. Per gli amanti del genere fantasy-medievale questo gioco soddisfa ogni esigenza, a partire dagli effetti sonori nonché delle colonne sonore suonate e cantate in stile “Enia” per “Il Signore degli Anelli”; e a proposito della trilogia di Tolkien in questo gioco non mancano davvero dei richiami fortissimi con l’interazione tra umani, elfi, nani, maghi, draghi e mostri di varie razze (tra cui faccio una menzione speciale per gli “Ogre”, così magistralmente creati).

Più si va avanti nel gioco e più ci si pente di aver scoperto nuove cose che purtroppo non saranno più una novità; in altri casi ci si pente di non aver compiuto azioni o fatto scelte diverse durante il proprio cammino (e di scelte da fare ce ne sono davvero tante); ma poi si è consapevoli del fatto che in questo gioco si possono selezionare 6 tipi diversi di personaggi con cui iniziare la propria avventura, e ogni personaggio ha un inizio e una storia privata a se (anche se poi nello svolgimento è inevitabile che qualsiasi percorso scelto si intersechi con l’altro, se si vuole completare il gioco al 100%… impresa non da tutti, ve lo assicuro).

Nel sito dedicato dove si effettua la registrazione del proprio prodotto sono acquistabili anche espansioni che sbloccano aree di gioco altrimenti inaccessibili, o sono scaricabili gratuitamente armi e armature speciali non rintracciabili durante le avventure. Il supporto tecnico è favoloso grazie anche al Forum dedicato dove migliaia di giocatori scambiano idee, consigli e trucchi per risolvere le decine di “Quest” che rendono così variopinto, intrigante ed emozionante ogni minuto trascorso sui territori del “Ferelden”.

Non mi permetto di entrare nello specifico per non rovinare la sorpresa a chi volesse avventurarsi nei meandri di questo gioco bello per la complessità (non necessariamente difficile), per la giocabilità e per la fantasia corredata da spunti letterari e perché no erotici, addirittura con scene “soft” di rapporti gay e lesbo. Se non riuscite a convincere un amico che ne sia già in possesso a prestarvelo, cosa molto probabile, investite tranquillamente in un originale e non vi pentirete mai nella vita dell’acquisto… per la cronaca io l’ho trovato a soli 39 euro!

Grazie per la splendida recensione a Samuele Santi, autore del blog Azzardo Consapevole, un sito che tratta “con le molle” il gioco d’azzardo, in particolare il poker online.

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